Le Canne per la Pesca all’Inglese
Le inglesi classiche
Queste canne sono sempre in tre sezioni di misura pressoché uguale e vengono prodotte nelle misure di 3,60 metri, 3,90 metri e di 4,20 metri. La loro lunghezza implica anche un notevole peso e ciò impedisce la possibilità di agire con facilità usando una sola mano, fattore di non trascurabile importanza nella pesca all’inglese.
L’azione delle tre pezzi
Fermo restando che una tre pezzi classica lavora complessivamente quasi tutta, si hanno azioni sensibilmente diverse tra attrezzo ed attrezzo. Alcune hanno un’azione tipicamente di punta flettendosi di più nella parte terminale, altre hanno una parabolicità maggiore estendendo la flessibilità anche al pezzo centrale, altre ancora si piegano come giunchi perfino nel calcio. Nel primo caso si hanno canne ad azione tipicamente di punta anche se usare un’espressione del genere per le canne da pesca all’inglese mi sembra molto azzardato: sono questi attrezzi molto rapidi sia nel lancio che in ferrata e talvolta tutto questo non si affianca ad una potenza molto elevata. Secondo caso, quello delle canne alla cui azione partecipa anche il pezzo centrale, comprende la quasi totalità delle canne in tre pezzi per la pesca all’inglese. Ciò è dovuto alla grande versatilità di questo tipo di attrezzo che, grazie ad una maggior parabolicità, è più lento delle canne precedentemente descritte, ma risulta assai più potente di quelle e con uno spettro di utilizzazione assai più vasto. Veniamo ora al terzo tipo, sicuramente è il meno conosciuto anche perchè è il meno costruito. Una canna del genere,infatti, non è facile da produrre, la conicità bassissima fa si che la differenza di diametro tra vettino e calcio sia molto limitata.
Gli Innesti
Nell’analisi tecnica di una canna per la pesca all’inglese in tre pezzi non è possibile tralasciare il particolare degli innesti tra i pezzi.
l modi per innestare i pezzi tra loro sono tre: lo spigot, quello che si realizza innestando direttamente il pezzo distale in quello prossimale con il primo a fare da
femmina. La prima soluzione, quella dello spigot, è una delle più usate ed è anche quella più complessa da realizzare, ma anche quella che risulta esteticamente e, forse, tecnicamente la migliore. L’innesto viene realizzato nel seguente modo: nella sezione prossimale, cioè quella più grossa, viene innestato un pezzo di fibra
di carbonio particolarmente resistente in modo che sporga dall’estremità più sottile (quella dove deve essere innestata l’altra sezione). Il secondo tipo di innesto,
cioè quello del pezzo distale che fa da femmina ed entra direttamente del prossimale dà una soluzione più semplice al problema dell’innesto poiché per realizzarlo basta, tramite il mandrino (asta tronco-conica in acciaio su cui viene avvolto il tessuto di carbonio prima di essere spalmato di resina e messo in forno) dare la conicità corrispondente ai pezzi che debbono unirsi. Il terzo tipo di innesto è esattamente il contrario del secondo, cioè il pezzo distale è il maschio ed il prossimale la femmina. E’ il metodo meno usato in assoluto poichè costringe a perdite di diametro notevoli tra una sezione e l’altra con conseguente eccessiva conicità e perdita di potenza.
L’impugnatura
Di solito, è il sughero il materiale con cui viene costruita, ma in percentuali varie, anche i materiali sintetici concorrono alla realizzazione.
Nelle canne di buon livello che ormai hanno la posizione per l’attacco del mulinello fissa, l’impugnatura in sughero viene anche sagomata per facilitare la presa ed aumentare il comfort.
Per quanto riguarda l’attaco del mulinello, si possono avere due soluzioni. La prima prevede l’impiego di due anelli liberi di muoversi lungo l’impugnatura in sughero. Un tempo tali anelli venivano costruiti in metallo, oggi sono in plastica molto resistente ed assicurano un perfetto bloccaggio del mulinello che deve
avvenire presso l’estremità superiore dell’impugnatura in modo che la parte restante di questa vada ad aderire interamente all’avambraccio del pescatore.
Proprio per il fatto di avere una posizione fissa, molte delle maggiori case costruttrici di canne hanno pensato bene di realizzare degli attacchi fissi più o meno
complicati, ma assai funzionali.
Con questi attacchi, si supera quello che è l’inconveniente maggiore di quelli ad anello. Con essi, dopo alcuni minuti di uso si era spesso costretti a verificare la solidità della presa pena il distacco del mulinello dalla canna.
Gli anelli guidafilo
Nella varietà offerta dal mercato, ovviamente, ci sono i migliori ed i peggiori e la cosa, manco a dirlo, incide in modo sensibilissimo sul prezzo della canna. In ogni caso la caratteristica che più di ogni altra deve essere presa in considerazione in un anello per la canna inglese, è la leggerezza. Molto importante, soprattutto al momento dell’acquisto di un attrezzo di costo elevato, è fare attenzione a come sono legati gli anelli. Il filo di legatura deve essere sottile perché su questo deve essere fatta una consistente verniciatura, anzi, una vera e propria laccatura, e se il filo di legatura è grosso, il risultato finale sarebbe un manicotto brutto dal punto di vista estetico che niente aggiunge alla robustezza d’insieme.
Buona scelta e buona pesca 🙂