Le Boiles
Alla base del carpfishing ci sono quelle palline colorate chiamate boilies che sono l’esca principe per la cattura dei grossi esemplari.
Le boilies non nascono a caso, per intuizione di qualche “mago” della pesca, ma sono il frutto di quella lenta evoluzione che ha sempre visto i pescatori impegnati in cucina a realizzare polente e pastelle aromatizzate per catturare i grossi Ciprinidi. Le boilies sono quindi la conclusione di un processo fatto di esperienza, tentativi e di studi scientifici sull’alimentazione delle carpe.
Le boilies arrivano a essere il punto più alto dell’evoluzione della pesca ai grossi esemplari, perchè sono grandi e dure e quindi non possono essere ingerite dai piccoli pesci e tanto meno sbocconcellate. Alla base della preparazione delle boilies vi sono una serie di farine miscelate tra loro, capaci di garantire il giusto apporto nutrizionale alle carpe, che consiste in proteine, zuccheri, grassi, fibre, carboidrati, vitamine e sali minerali.
E’ bene sapere che la carpa sceglie le boilies e in alcuni casi le trasforma anche nell’unico alimento ricercato non perché sono belle, profumate e odorose, ma perché contengono tutti i principi nutritivi di cui il pesce ha bisogno.
Non è allora essenziale l’olezzo che l’esca è in grado di spandere nell’aria, ma la sostanza in essa contenuta. Una carpa può avvicinarsi a una boilie dal forte aroma, ma mangerà quella che riconoscerà come adatta alle sue esigenze. Per questo motivo le varie farine che oggi si trovano in commercio, comodamente miscelate nei mix rivestono una rilevanza fondamentale nella preparazione delle boilies, molto più di aromi, profumi e attrattivi (che pure sono importanti).
Nella scelta degli ingredienti per la realizzazione delle boilies (o nell’acquisto di palline già pronte), bisogna tenere conto di diversi valori, primo fra tutti, e spesso dimenticato, il grado di digeribilità: più l’acqua è fredda, minore è l’attività della carpa il cui metabolismo é ridotto al minimo, viceversa più è calda l’acqua più il pesce è attivo. Va da sé che con un metabolismo rallentato le carpe si rifiuteranno di ingerire esche di difficile digeribilità.
Buona Pesca 🙂